Babywearing, una scelta positiva se consapevole

Ragionare sul significato del babywearing da riabilitatore e non da mamma non è così semplice, ma è proprio ciò che vogliamo cercare di fare con questo articolo.
Osservare il babywearing con occhio clinico, senza mai tralasciare la parte emotiva che, quando si parla di questo argomento, solitamente è molto forte.
Ascoltando e guardando le mamme portatrici si capisce subito che il babywearing è qualcosa che tocca dentro, che va all’interazione tra
mamma e bambino.
Quindi, anche se siamo consapevoli che a volte il portare potrebbe anche essere un problema per la mamma, noi siamo qui per sostenerlo cercando di informare sul come farlo in sicurezza .
È un tema che sta a cuore moltissimo anche alle consulenti del portate, le quali sono sempre molto attente alla salute di mamma e bambino…e questo ci fa molto piacere.
Il fatto che molte consulenti chiedano consigli a noi professioniste su come trattare temi delicati per la salute della donna è alla base di quello che definiamo ‘lavoro di equipe ‘ ed è il vero valore aggiunto di ogni trattamento fisioterapico.


La domanda potrebbe sembrare banale, probabilmente se non hai mai sofferto di mal di schiena neanche te la sei posta.
Portate può fare male alla mia schiena ?
Può peggiorare vari disturbi di cui soffro o farne insorgere di nuovi?

Si, di solito, la prima cosa a cui pensiamo è che possa venirci dolore alla schiena, in realtà la schiena non è l’unica zona alla quale dovremmo fare attenzione, in effetti un ruolo chiave lo giocano il nostro pavimento pelvico ed il nostro addome.


Le prime sei settimane dopo il parto sono un periodo cruciale, fondamentale per la nostra ripresa. L’utero deve tornare alle sue
dimensioni, i legamenti , i muscoli (soprattutto addominali e
pavimento pelvico)riprendano la loro lunghezza.
È proprio in queste settimane che dobbiamo stare attente al nostro
pavimento pelvico e lasciare il tempo anche alla produzione ormonale affinchè possa farci recuperare.
Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli e legamenti che sostiene
i nostri organi pelvici (vescica , utero, intestino, retto…ecc)Dopo un parto oggi come oggi alle mamme è richiesto un livello di attività che va quasi oltre al fisiologico, il corpo necessiterebbe di tempi di ripresa più lunghi di quelli che si concede la donna nella nostra società.
Dovremmo riposare, non stare troppo in piedi per non favorire l’insorgenza di prolassi e per drenare i tessuti .
Ma non essendo quasi mai possibile questo riposo e dovendo fare i conti con la realtà allora cerchiamo soluzioni pratiche e sostenibili e che diano più benefici che problemi.


Benefici del babywearing, quali?
– Numerosi studi dimostrano avere effetto sulla riduzione del pianto del
bambino.
– Offre contenimento, indispensabile per l’organizzazione neuromotoria del neonato.
– Offre sicurezza a mamma e bambino, conforto.
– Pensando ad esempio alla marsupio terapia ampiamente usata in terapia intensiva neonatale risulta che abbia un importante effetto sulla
riduzione dello stress e sulla maturazione neurocomportamentale.
– Lascia alla mamma le mani libere per potersi magari dedicare ad altro,
e non parliamo solo di faccende domestiche, pensiamo a quanto quella
mano libera potrà essere di supporto emotivo e fisico per i neo
fratellini/sorelline maggiori del neonato.
– E per la postura della mamma? Cercando in letteratura ci siano imbattute in uno studio effettuato su 18 donne che ne analizzava il cammino effettuato con 3 modalità 1) cammino libero, senza nessuno in braccio 2) cammino con in braccio un manichino 3) cammino con bambino (manichino) nel marsupio. Lo studio conclude che il cammino effettuato
portando un peso nel marsupio si avvicina di più al cammino ‘libero’ rispetto al camminare con peso in braccio in quanto in questo ultimo caso aumenta maggiormente il carico su ginocchia e anche.
L’utilizzo del trasporto di carichi con posture incongrue in modo asimmetrico si è rivelato fattore di rischio per l’insorgenza di problematiche alla colonna e studi hanno dimostrato come si creino differenze della distribuzione del carico articolare sugli arti inferiori, alterandone la cinetica. In parole povere se trasporti un peso tutta inclinata da un lato, insaccata su te stessa il carico sulle tue gambe non sarà distribuito in modo uniforme ovviamente e se dovrai anche camminare in questo modo le tue gambe e la tua schiena subiranno tensioni che probabilmente il tuo corpo non riuscirà a gestire bene e potrebbero fare insorgere dei dolori. Anche in questo il portare può dare un grande contributo ai genitori (ricordiamoci dei papà che possono aiutare molto).


Rischi del portate, ci sono ?
Ogni pratica non è esente da rischi.
Ad esempio non ci sono delle indicazioni chiare su quanto tempo portare, ma sicuramente un po’ di buon senso la fa da padrone, non consigliamo di portare tante ore di fila, è bene effettuare delle pause ed ascoltare con attenzione i segnali del proprio corpo (come ad esempio prestare attenzione se avvertiamo un aumento del senso di peso nel nostro basso ventre o dei dolori o se ci sentiamo troppo rigide).
Una fascia ad esempio potrebbe andare ad aumentare le forze di spinta sul pavimento pelvico rivelandosi quindi come possibile fattore stressante, per questo vi diciamo che ogni situazione va valutata ed una visita potrebbe essere utile per analizzare il vostro caso.
Oppure in alcune persone la presenza del nodo della fascia o il fascione del marsupio a livello addominali potrebbero dare fastidio alla zona ombelicale o alla zona della linea alba.
In questo caso una consulente potrebbe aiutarvi a cercare la legatura ed il supporto migliore per voi.


Quindi portare SI o NO?
A nostro avviso i benefici possono compensare i rischi se il portate è gestito con intelligenza e con i giusti aiuti.
Si, al portare, cercando di prediligere posture simmetriche, cercando l’autoallungamento del nostro corpo e l’attivazione del nostro pavimento pelvico e del nostro addome. Questa è la parte più importante da tenere a mente, attivazione e postura! Come dicevamo soprattutto nelle prime settimane dopo il parto siamo in una fase delicata, dedicata alla ripresa ed è soprattutto in questo momento che bisognerà andare a ricercare una graduale riattivazione dei nostri muscoli.
Questo lavoro di prevenzione andrebbe iniziato in gravidanza, con una
responsabilizzazione riguardo a queste tematiche, ma se non ti sei mai
preoccupata di queste tematiche fino adesso sappi che non è mai
troppo tardi per iniziare a pensarci ora è ti consigliamo davvero di
farlo.
Il discorso infatti vale anche se portate bimbi più grandi, sebbene da
un lato il vostro corpo sarà più forte e allenato man mano che passa il
tempo dal parto, dall’altra parte sarà aumentato anche il peso del
bambino che trasportate.
Fatevi quindi consigliare anche dalle consulenti quale sia la posizione
migliore per portare il bambino man mano che lui cresce, il portare
sulla schiena ad esempio cambia molto le linee di forza che gravano
sul pavimento pelvico in quando cambia la postura del nostro bacino,
con una riduzione solitamente dell’iperlordosi (meno iperlordosi =
riduzione dei vettori di forza sul perineo anteriore).
Esistono inoltre legature che possono sostenere anche il pancione già durante la gravidanza per dare sollievo.

Approfittate della visita dei 40 giorni post parto per chiedere informazioni al vostro ginecologo riguardo alla salute del vostro pavimento pelvico, non esitate a fare domande che pensiate possano essere importanti e non sottovalutate sintomi come eventuali perdite di urina o sensazione di peso al bassoventre.
Tutto questo vi darà indicazioni su come procedere, se avere o meno cautele nel portare.
La riabilitazione del pavimento pelvico può dare un grande sostegno alle donne nel post parto, ricordatevi quindi sempre di affidarvi a dei professionisti per la valutazione del vostro caso specifico i quali potranno darvi dei consigli anche e soprattutto sulla gestione dei gesti quotidiani, per effettuarli nel modo corretto senza andare ad esercitare spinte eccessive sul pavimento pelvico

Ricapitolando:

  • attivazione graduale precoce del pavimento pelvico e del trasverso
    addominale.
  • Utilizzare posture corrette per mamma e bambino.
  • Affidarsi a dei professionisti che possono darvi supporto, intesi sia
    come consulenti del portare che come operatori sanitari quali
    fisioterapisti, ostetriche specializzati in questo settore

Buon babywearing

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